2.2
Inquinamento
É stato stimato che ogni anno più di 400.000 cittadini in Europa muoiono prematuramente a casa della cattiva qualità dell’aria: questo dato è dieci volte superiore al numero di coloro che muoiono a causa di incidenti stradali. Milioni ancora soffrono di malattie respiratorie e cardiovascolari dovute all’inquinamento dell’aria. L’Air Quality Atlas for Europe sviluppato dall’JRC fornisce informazioni su tipologia e localizzazione delle principali fonti di emissioni di particolare rilevanza nell’aria di 150 città europee con una densità di popolazione di circa 1,500/km2 e circa 50.000 abitanti. Molte di queste città stanno combattendo l’inquinamento dell’aria che eccede rispetto ai livelli di qualità d raccomandati dall’UE e dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Tibor Navracsics, il commissario responsabile del JRC, ha detto: “Grazie alle politiche nazionali ed europee, l’aria che respiriamo oggi è molto più pulita rispetto al passato, anche se l’inquinamento dell’aria rimane ancora un problema in molte regioni e città in Europa. Ma dobbiamo meglio comprendere da dove l’inquinamento urbano proviene in modo da affrontarlo a livello più opportuno sia locale, sia nazionale che europeo. L’Air Quality Atlas creato dal Centro comune di ricerca fornisce informazioni sulle fonti di inquinamento per le città europee che stanno combattendo l’inquinamento dell’aria. Aiuterà le città a proporre piani sull’inquinamento dell’aria incentrati sulle loro attività più inquinanti.” Le città con il più alto tasso di inquinamento da particolato in Europa sono situate nella Polonia del sud, nella valle del Po in Italia e in Bulgaria. La tabella seguente mostra i dati dell’inquinamento da particolato dei paesi partner del progetto.24: Europa: Indice d’inquinamento, 2018 (https://www.numbeo.com/pollution/region_rankings.jsp?title=2018®ion=150) Nel 2015 la media annuale e il livello massimo annuale dei livelli di PM2.51 di Katowice, Cracovia, Ostrava, Czestochowa, Plovdiv, Sofia, Lodz, Kielce, Poznan e Brescia erano al di sopra del limite massimo consentito per le PM2.5 (25 µg/m3). Circa tutte le 150 città hanno superato i livelli di PM2 raccomandati dalla WHO (10 µg/m3). Secondo i dati del 2015, solo Stoccolma, Glasgow, Tallinn, Helsinki, Goteborg, Genova e Clermont-Ferrand hanno liveli di inquinamento inferiori ai limiti. Le emissioni dei trasporti contribuiscono in modo significativo ai livelli di particolato (PM2.5) in alcune città europee come Madrid, Spagna (39%), Lussemburgo (30%) e Parigi, Francia (29%) e sono un fattore chiave in aree ad alta intensità di popolazione come Belgio e Paesi Bassi. Sebbene le attività agricole si svolgano per la maggior parte al di fuori delle città, le emissioni dell’agricoltura contribuiscono ad aumentare le concentrazione di particolato in molte città europee. I più alti tassi sono stati trovati a Dresda, Germania (40%), Braunschweig-Salzgitter- Wolfsburg, Germania (39%), Usti nad Labem, Repubblica Ceca (38%), Pilsen, Repubblica Ceca (37%) and Leipzig, Germania (36%). Ruolo fondamentale gioca l’industria in alcuni dei paesi dell’Est (Bulgaria, Romania e Grecia) così come nella parte orientale della Germania. Il più largo contributo è stato trovato a Mannheim- Ludwigshafen, Germania (47%), Bilbao, Spagna (46%), Linz, Austria (44%), Marsiglia, Francia (41%) and Brescia, Italia (37%). L’impatto del riscaldamento residenziale è più importante nei paesi dell’Est (Polonia in particolare) e in alcune città d’Italia. Il contributo più ampio è stato trovato a Varsavia, Polonia (48%), Cracovia, Polonia (40%), Katowice, Polonia (40%), Lodz, Polonia (33%) and Poznan, Polonia (33%). L’Air Quality Atlas for Europe fornisce analisi dettagliate delle fonti di materiale particolato per 150 città. Classifica i settori che contribuiscono maggiormente all’inquinamento dell’aria e indicano la quota di inquinamento prodotto da fonti locali, nazionali ed europee. L’Atlas chiarisce anche il ruolo che città, regioni, stati membri e UE possano avere nella riduzione dell’inquinamento dell’aria. Al Clean Air Forum che ha avuto luogo a Parigi il 6-17 novembre 2017, la Commissione ha anche lanciato un nuovo Indice di Qualità dell’Aria con l’Agenzia europea dell’Ambiente, che permette ai cittadini di monitorare la qualità dell’aria in tempo reale.
25: Incontro al vertice dell’ONU focalizzato sull’inquinamento dell’aria, 2016 (https://america.cgtn.com/2016/05/24/un-environmental-summit-focuses-on-global-air-pollution) La politica dell’UE sulla qualità dell’aria ha portato a significanti riduzioni nelle concentrazioni di sostante inquinanti dannose come il particolato (PM 10, PM 2,5), biossido di zolfo e piombo, e ancora, rimangono i problemi maggiori. Il particolato sottile (PM 2,5) , il biossido di azoto e l’ozono, in particolare, continuano a presentare significanti rischi sulla salute e i limiti sanitari raccomandati sono regolarmente superati. Gli standard UE sulla qualità dell’aria vengono violati in molte regioni e città, e di conseguenza la salute pubblica ne risente con un aumentare dei costi sanitari e dell’economia. Il termine particolato atmosferico fa riferimento a delle particelle sottili liquide o solide create dalle attività dell’uomo. Include la polvere, il fumo, la fuliggine, il polline e le particelle del terreno. PM2.5 è un componenete dle particolato con un diametro inferiore a 2.5 µm; PM10 si riferisce al partciolato con un diametro inferiore a 10 µm. Questi inquinanti possono essere emessi direttamente o formarsi attraverso una serie di complessi processi chimici generati da altri contaminanti. In base alle condizioni metereologiche, PM2.5 può rimanere nell’atmosfera per diversi giorni fino ad una settimana. PM2.5 è responsabile di sfavorevoli effetti sulla salute e morti premature ed è stato stimato che riduca l’aspettativa di vita in UE da 8 a 10 mesi nelle regioni più inquinate.
26: Quanto è ampio il problema dell’inquinamento dell’aria? 2018 (https://www.pollutionairmask.com/air-pollution-causes-467000-premature-deaths-a-year-in- europe/)