3.1

L’approccio biologico

La salute di un suolo viene determinata partendo dalla sua fertilità, rappresentando due componenti essenziali per la coltivazione.

I suoli sono un sistema vivente di organismi che reagiscono con la sostanza organica o inorganica. La qualità del suolo è costituita da una serie di fattori chimici, fisici e biologici che insieme condizionano la potenziale produttività del terreno.

Le proprietà fisiche del suolo possono determinare il modo con cui le radici delle piante crescano e proliferino. Le radici delle piante crescono nel terreno che ha una buona stabilità complessiva (terreno coltivabile), porosità, infiltrazione, drenaggio, capacità di assorbimento dell’acqua, densità di massa e resistenza all’incrostazione e alla compattazione.


Figura 2- Distribuzione delle proprietà fisiche
Fonte: https://content.ces.ncsu.edu/extension-gardener-handbook/1-soils-and-plant-nutrients

Le proprietà chimiche del terreno controllano la disponibilità dei nutrienti per le colture. I nutrienti devono essere presenti in quantità sufficienti o il rendimento sarà limitato. Di conseguenza, il focus primario per la gestione della fertilità in molte delle aziende agricole è stata l’applicazione di fertilizzanti chimici. Minore attenzione è stata posta sulle pratiche alternative di gestione che possano contribuire anch’essi alla fertilità. Invece, molti tra gli agricoltori biologici scelgono un approccio a lungo termine molto più ampio per rigenerare la fertilità. Per esempio, gli agricoltori biologici cercano strategie per aumentare lo scambio cationico del suolo, quindi aumentare gli elementi nutritivi.

Gli agricoltori biologici vengono incentivati a lavorare per migliorare le proprietà biologiche del terreno. Gli organismi del terreno controllano molti importanti processi, come il ciclo nutritivo. In un processo chiamato mineralizzazione (immobilizzazione è il suo opposto) i microorganismi decompongono i residui vegetali e animali trasformandoli in nutrienti inorganici (C, N, F) pronti all’uso per le piante. Le radici assorbono questi nutrienti inorganici e li convertono in biomassa organica, come foglia, stelo o tessuto delle radici.


Figura 3- Mineralizzazione e immobilizzazione
Fonte: http://slideplayer.com/slide/8767684/

Quando queste piante muoiono, i nutrienti vengono riciclati un’altra volta. Gli organismi del terreno promuovono anche lo sviluppo delle strutture del suolo espellendo sostanze chimiche che legano le particelle del terreno in aggregati. Un suolo ben aggregato si dice sia un terreno coltivabile. Solitamente, I terreni con una buona coltivabilitù hanno una buona infiltrazione d’acqua e drenaggio e sono semplici da lavorare.